I nostri trattamenti

CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE

La chirurgia maxillo-facciale si occupa del trattamento delle patologie che riguardano il distretto oro-facciale e possono avere origine traumatica, malformativa, neoplastica, degenerativa, estetica.

La competenza specifica dello specialista comprende, oltre a conoscenze generali di medicina e chirurgia, preparazione nei campi dell'odontoiatria, chirurgia plastica, otorinolaringoiatria, neurochirurgia.

  • Viene eseguita per ridurre l'eccesso cutaneo e/o le borse palpebrali.

    È fondamentale il giudizio del chirurgo sulla quantità di cute che può essere asportata senza conseguenze per ottenere il migliore risultato possibile per quel particolare problema.

  • L’avulsione dei denti del giudizio è uno degli interventi più diffusi in chirurgia orale. L’estrazione è necessaria nei casi in cui questi denti causano o si prevede possano causare danni ai denti vicini, se sono affetti da carie e in presenza di infezione o di cisti associata. Un altro frequente motivo che porta alla loro estrazione è l’indicazione ortodontica, data dal fatto che la spinta che essi provocano sugli altri denti può provocare alterazioni dell’occlusione. Di solito, l’età migliore per estrarli è tra i 15 e i 18 anni.

  • Ha come obiettivo il corretto rapporto dento-scheletrico tra mascellare e mandibola e i motivi che spingono all’intervento possono essere sia estetici che funzionali.

    I più comuni sintomi correlati ad una malocclusione dento-scheletrica sono problemi masticatori, dolore e rumori a livello delle articolazioni temporo-mandibolari, asimmetrie facciali, dolori cronici alla mandibola e al collo e cefalee, difficoltà respiratorie durante il sonno, incapacità a chiudere le labbra e a deglutire.

    Spesso questo tipo di intervento viene associato a delle procedure dette ancillari che hanno l’obiettivo di migliorare il risultato estetico e tra esse vi sono: la genioplastica, la settorinoplastica, le protesi zigomatiche o mentali, il rimodellamento degli angoli mandibolari, la liposuzione submentale.

  • Le fratture del distretto maxillo-facciale sono molto frequenti e richiedono un trattamento specialistico. Esse possono interessare in maniera isolata o combinata diverse ossa componenti lo scheletro facciale, le più frequenti sono: le fratture delle ossa nasali, le fratture del complesso orbito-maxillo-zigomatico con possibile o isolato coinvolgimento del pavimento orbitario (blow out) e le fratture mandibolari.

  • Le ghiandole salivari possono essere soggette alla formazione di cisti e allo sviluppo di malattie infiammatorie e degenerative e tumori benigni o maligni. In tutti questi casi è necessario un tempestivo intervento che è fondamentale valutare insieme al chirurgo maxillo facciale.

  • Con il passare degli anni e con la perdita degli elementi dentari, l’osso mascellare va in graduale e progressiva atrofiasi ed è proprio per aumentare la dimensione verticale mascellare posteriore e poter inserire impianti che si ricorre al grande rialzo del seno mascellare, posizionando un innesto osseo a livello del pavimento del seno mascellare.

  • I tumori della testa e del collo costituiscono circa il 10% di tutte le neoplasie. La chirurgia è spesso l’unica soluzione radicale per questo tipo di patologie e può essere preceduta o seguita da chemio e/o radioterapia.

    La prognosi in queste patologie è strettamente correlata con la precocità della diagnosi. Al minimo sospetto, quindi, è bene farsi visitare perché l’individuazione precoce della malattia è l’arma migliore che abbiamo tutt’oggi a disposizione per combattere le neoplasie.

    Il fumo di sigaretta e l’alcool sono i due principali fattori di rischio riconosciuti per il carcinoma del cavo orale.

  • Un processo patologico ad eziologia ancora sconosciuta, condizione finale comune a molte entità cliniche per lo più caratterizzate da riduzione del flusso ematico all’osso, con necrosi del tessuto osseo e midollare.

  • Interviene sulle varie deformità dell'orecchio, ciascuna delle quali deve essere trattata in modo differente.

  • La settorinoplastica è considerata universalmente la regina della chirurgia plastica facciale, sia per la difficoltà dell’intervento chirurgico sia per l’impatto che può avere sull’estetica del viso. Nella chirurgia nasale si tende spesso ad operare una netta distinzione tra l’estetica e la funzione, ma nella pratica clinica è spesso impossibile correggere l’una trascurando l’altra. Per esempio, un naso torto dipende spesso da un setto deviato e sarebbe impensabile correggere l’alterazione estetica senza effettuare una settoplastica funzionale. Viceversa, un naso dal dorso molto alto e stretto implica la presenza di una stenosi a livello della valvola nasale interna e non è possibile occuparsi della funzione senza alterare l’estetica.